05 dicembre 2007

Il Messaggero

ROMA. Licenziamenti, rischio privatizzazione, mutui da pagare...di BEATRICE PICCHI
ROMA - Licenziamenti, rischio privatizzazione, mutui da pagare: per questo oltre duecento guardie giurate dell’Istituto di vigilanza dell’Urbe hanno protestato davanti a Montecitorio, e dopo un’ora di urla, spintoni, richieste di incontri, hanno forzato le transenne e le forze dell’ordine e sono arrivati a pochi metri dal portone.Uomini in divisa contro. Da una parte i poliziotti e i carabinieri che proteggono la Camera, che tentano di arginare la manifestazione, di placare gli animi, dall’altra gli uomini dell’Istuituto di vigilanza dell’Urbe che sventolano le buste paga, che dicono «non vogliamo più essere invisibili», che poco prima di superare le transenne fanno esplodere una bomba carta, che ripetono con le braccia incrociate «denunciateci, denunciateci».La tensione è altissima. Due guardie giurate hanno un malore: arriva l’ambulanza e i due uomini vengono medicati sul posto dagli operatori del 118. «Non sono abituati a tutto questo stress, ora siamo esasperati. Ma non abbiamo fatto esplodere noi il petardo, è stato qualcuno che voleva boicottare la manifestazione e sciogliere la protesta», dicono i colleghi.Motivo della protesta organizzata dai sindacati RdB-Cub, Sinalv-Cisal, Savip, SdL: evitare che gli 850 dipendenti della Federazione provinciale di Roma - in servizio davanti a banche, aziende private, istituti di credito - diventino precari, perché la Federazione è un’emanazione dell’Associazione nazionale combattenti e reduci, da tre anni commissariata, «da qui l’inizio di tutte le nostre disavventure, l’ente non deve essere privatizzato», spiega il leader sindacale di Savip, Emiliano Giacomini. Intanto un gruppo di manifestanti sistema, sull’obelisco di fronte a Montecitorio, una corona di alloro con la scritta «è morta la giustizia».«Bisogna accettare che ci siano dei conflitti - afferma il presidente della Camera, Fausto Bertinotti - l’importante è che non si verifichino casi di violenza. E’ fisiologico che anche questa piazza di fronte al Parlamento possa ospitare proteste».E’ da poco passato mezzogiorno quando una delegazione dei metronotte ottiene un incontro con i rappresentanti del Governo. Ma a un patto: che tutti i manifestanti tornino oltre le transenne. «Io sono il dirigente del primo distretto - dice alzando la voce il poliziotto in borghese - e qui si fa come dico io. Andate oltre le transenne e vi dò la mia parola d’onore che una vostra delegazione sarà ricevuta dal governo». Si alzano proteste e fischi, poi la proposta dell’ispettore viene accolta, i manifestanti si allontanano e tornano dall’altra parte della piazza. Solo così, una delegazione "scortata", composta da cinque rappresentanti sindacali, viene ricevuta a Palazzo Chigi da Luigi Ferrara, Consigliere del Sottosegretario Enrico Letta, e da Carlo Sica, Vice Segretario generale della Presidenza del Consiglio. Un incontro positivo, per i sindacati. «Da parte della Presidenza del Consiglio - spiega Rdb in una nota - è giunto l'impegno a fissare nella prossima settimana, forse martedì, un nuovo confronto sulla vertenza che riguarda centinaia di lavoratori. Siamo soddisfatti dell'impegno assunto, e ci auguriamo che quella intrapresa oggi sia la strada che porti alla soluzione positiva della vertenza, tutelando i diritti e le aspettative di tutti i lavoratori coinvolti. In caso contrario proseguiremo le nostre iniziative di lotta».

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